giovedì 19 febbraio 2009

L'intervista della settimana a Roberto Bassano.

Protagonista dell'intervista della settimana e' il Sulmonese Roberto Bassano Difensore del Castel Di Sangro.

Nome: Roberto
Cognome: Bassano
Nato a: Sulmona (Aq)
Il: 01/03/1985
Altezza: 187 cm
Peso: 75 kg
Ruolo: Difensore Centrale
Societa' Di Appartenenza: Castel Di Sangro da Agosto 2005
Societa' con le quali ha militato precedentemente: Settore giovanile del Teramo e del Sulmona, Sulmona (2004/05 Promozione)

Roberto, dopo le giovanili col Teramo e la sfortunata stagione col Sulmona in Promozione sei approdato nel 2005 in riva al Sangro, come ti trovi nell'ambiente giallorosso?
Sono trascorsi ormai quasi quattro anni dal primo giorno che arrivai a Castel Di Sangro e gia' dagli inizi mi sono sempre sentito coinvolto in prima persona nel progetto di rilancio del Castel Di Sangro dopo il fallimento e credo di aver fatto la scelta giusta nel vestire questa maglia, perche' gia' da subito societa' e tifosi mi hanno accolto in maniera favolosa e mi hanno fatto sentire come a casa, dimostrando una considerazione che per me e' andata sempre aumentando.

Qual è stata la difficoltà maggiore che hai trovato nell’inserirti in una squadra dal grande blasone?
Piu' che difficolta' mi sono reso immediatamente conto che l'indossare la maglia del Castel Di Sangro avrebbe comportato una grande responsabilita' nei confronti delle persone che in questa squadra hanno investito i propri sogni e la propria passione e quindi non ho avuto grandi problemi, ma solo tante motivazioni e tanta voglia di far bene.

Cosa ti ha spinto a giocare a calcio?
Il primo che che mi ha fatto muovere i primi passi in questo sport e' stato mio padre, il quale mi ha trasmesso da subito l'amore nel tirare due calci ad un pallone, quindi direi che lui sia stato l'artefice del mio inizio, poi la passione ha fatto il resto.

Quale ricordo conservi della tua avventura Teramana?
Conservo gli interi tre anni tutti in maniera nitida e precisa, tutte le persone che ho incontrato e che in qualche modo mi hanno segnato, non solo dal punto di vista calcistico ma anche umano. In quel periodo sono cresciuto piu' come uomo che come calciatore e di questo ne sono molto contento.

Poche settimane fa avete giocato a Castel Di Sangro contro il San Nicola Sulmona, purtroppo alla fine c'e' stato qualche tafferuglio, un vero peccato non ti pare?
Sicuramente e' deludente vedere persone che si avvicinano al calcio in modo sbagliato, che anziche' esultare ed incitare i propri giocatori, insultano ed offendono gli avversari, pertanto cio' che e' successo a fine gara non mi ha sorpreso piu' di tanto. Comunque e' stato un vero peccato che un episodio del genere sia avvenuto in una giornata in cui, forse, sarebbe stato meglio porre l'attenzione sulla bella gara disputata da entrambe le squadre.

Che giocatore e' Roberto Bassano?, parlaci un po' del tuo modo di giocar ed in particolar modo a chi ti ispiri.
Piu' che tecnicamente, preferisco descrivere l'atteggiamento che la domenica pongo nello scendere in campo. Sono un tipo aggressivo, che lotta, suda ed a cui capita anche di sbagliare, ma se puo' un corsa in piu' per il proprio compagno la compie senza pensarci due volte. Mi definisco un generoso, ma non ho modelli in particolare dai quali cerco d'imparare o ispirarmi.

Dopo un girone d'andata cosi' cosi, state crescendo Domenica dopo Domenica, qual'e' l'obiettivo del Castel Di Sangro in questo Campionato?
La squadra era statta allestita per vincere il Campionato di Eccellenza, ma nel Girone d'andata non abbiamo raccolto quanto meritavamo. Ora stiamo dimostrando con i risultati il reale valore del Castello e credo che continuando cosi dovremmo accontentarci dei play-off.

Qual'e' il tuo rapporto con il pubblico giallorosso?
Un raporto di reciproca stima. In questi quattro anni ho dato il massimo per il Castel Di Sangro e questo e' stato sempre apprezzato e riconosciuto. Colgo l'occasione per ringraziare tutti i ragazzi che ogni Domenica ci sostengono e che da quattro anni a questa parte mi hanno fatto sentire il loro appoggio.

Ma a Castel Di Sangro si respira ancora l'aria del grande calcio?
Il Castel Di Sangro e' la Juventus dell'Eccellenza, ogni dettaglio viene curato nei minimi particolari. Ad ogni esigenza c'e' una soluzione; dal magazziniere al preparatore atletico per finire al presidente c'e' sempre la massima disponibilita' e professionalita'. Gl anni trascorsi nel professionismo, forse, appartengono al passato, ma decisamente nel passato non e' finita l'anima vera del Castel Di Sangro.

Che pensiero hai degli attaccanti simulatori, dentro e fuori l'area di rigore?
Incontrare dei giocatori che al minimo contatto vanno a terra infastidisce come cosa, ma d'altronde ognuno affronta le partite a proprio modo, ognuno si gioca le proprie armi e non sempre sono leali.

Nello spogliatoio del Castel Di Sangro, chi e' il piu' matto del gruppo?
Bhe farei due nomi: Simone Albertazzi e Pasha' (Eduardo Taglienti), sono due bei soggetti che si giocano il ruolo di piu' matto della squadra.

Tonino Martino, un ex professionista al servizio dei giovani, che tipo e'?
Non parlerei di ex professionista, perche' ancora adesso Tonino mostra la sua professionalita' che mette a disposizione di noi compagni negli allenamenti, nelle partite e nello spogliatoio. Abbiamo solo da imparere da Tonino Martino.
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Qualche mese fa pubblicammo un'articolo su Calcio Peligno "Cinotta il Panucci del Castel Di Sangro", pensi che questa similitudine sia appropriata?
Giovanni e' tra quelli che conosco da piu' anni, un grande ragazzo ed un'ottimo giocatore, uno che la fascia la Domenica la percorre macinando metri su metri. E perche' no ogni tanto si toglie lo sfizio di regalarsi qualche gioia personale, quindi penso che la similitudine con Panucci non sia poi tanto sbagliata.

Segui il calcio delle Squadre Peligne?
Abbastanza, seguo in particolar modo il Bugnara dei miei amici Cristian Marinucci e Massimo Caramante.

Perche' e' cosi' difficile per i giovani calciatori della Valle Peligna arrivare nel Calcio Professionistico?
Perche' spesso siamo noi ragazzi a non saper rincorrere i sogni in maniera giusta, perche' per arrivare non basta solo il talento ci vuole anche la mentalita' giusta. Aggiungo perche' non c'e' grande visibilita nella nostra realta' ed, infine, perche' non ci sono Societa' che ti permettono di crescere e migliorare.

A quale allenatore ti senti particolarmente legato?
Farei tre nomi: Di Marcantonio, perche' mi ha dato la possibilita' d'indossare la maglia del Sulmona quache stagione fa; Oddi, che mi ha sempre dimostrato grande considerazione e ha permesso di farmi conoscere come giocatore e poi Ronci, che ha risposto in me grande fiducia e si e' dimostrato un'ottima persona dal punto di vista umano.

Sinceramente, hai mai litigato con un tuo allenatore?
No mai, ho sempre avuto buonissimi rapporti con i miei allenatori.

Quale reputi la tua migliore prestazione da quando giochi a calcio?
Ricordarmi una partita in particolare basandomi sulla mia prestazione non e' facile, in quanto e' difficile valutarsi. Quindi preferisco citare due partite basandomi piu' che altro, sulle emozioni che ho provato; quindi direi Sulmona-Cologna Spaggia (Promozione) nel 2005, quando regalai la vittoria ai biancorossi nei minuti finali; e la partita di quest'anno Castel Di Sangro-San Nicolo', che e' stata decisiva per rilanciarmi in squadra dopo un periodo non molto positivo.

Quale giocatore ti ha creato maggiori grattacapi nella tua carriera?
Sicuramente Contestabile, Parmigiani e Fonseca, tre ragazzi con cui mi alleno ogni giorno e mi creano non pochi problemi nelle partite del giovedi. Non vorrei essere, la Domenica, nei panni dei difensori avversari.

Sei un giocatore scaramantico?
Un po' si, ma credo che l'andamento della prestazione dipenda da noi stessi.

Una domanda piccante, rivedremo un giorno Roberto Bassano giocare al Pallozzi ma con la maglia biancorossa?
Adesso penso solo al Castel Di Sangro e spero di restare in maglia giallorossa a lungo. Poi non si sa mai ma non lo escludo. Credo, infatti, che sia il massimo per un giocatore scendere in campo la Domenica con la maglia del proprio paese.

Un pensiero al tuo amico Manuel Sabatini, che ha lasciato il Castello per approdare nel San Salvo.
A Castello, quest'anno, non ha avuto molto spazio per dimostrare il suo valore e la sua partenza ha portato un vuoto nello spogliatoio tra i giocatori che hanno sempre dimostrato per lui grande affetto e soprattutto per me che, prima di essere un compagno di squadra, e' stato ed e' un grande amico. Gli auguro di togliersi tante soddisfazioni e magari un giorno di tornare a vestire la stessa maglia.

Ora poche righe per ringraziare chi vuoi.
Questo e' stato un anno non molto positivo per me, ma ho avuto la forza di rialzarmi grazie all'affetto che mi e' stato dimostrato. Quindi ringrazio le persone che mi hanno voluto bene che mi sono state sempre vicine, a partire dalla mia famiglia, gli amici, la squadra e la societa'.

In bocca al lupo Roberto e grazie.
Crepi il lupo!

1 commento:

seba87 ha detto...

Grande Roby... Oltre alle svariate abilità calcistiche, noto con piacere che ti muovi molto bene anche nelle interviste..... Un abbraccio.....