lunedì 4 agosto 2008

E' partito oggi il Popoli targato Del Beato.

tratto da http://www.sportoggi.it/ articolo di Giulio Misticone.

Disteso e in gran forma, motivato e sicuro, cordiale e disponibile: per dirla tutta, autentico. Lo ritroviamo dopo 10 anni, arricchito dalle varie esperienze maturate ma sempre uguale nei modi, nei valori di fondo e nelle cose in cui crede. E' lui, Cesidio Del Beato, classe 1963, impiegato di banca, felicemente sposato e padre di due figlie. Ci accoglie nella sua Vittorito, piccolo centro vitivinicolo, proprio nel giorno della annuale festa del vino. Un amabile per la sua compagna, un rosso deciso per quanti lo hanno incontrato e conosciuto.

Iniziamo dalla conclusione della scorsa stagione calcistica: la conquista della Coppa Abruzzo alla guida del Michetti.-
Ancora complimenti per un traguardo molto prestigioso.
"Non posso che ringraziare tutti coloro i quali hanno reso possibile la grande rincorsa del Michetti nella passata stagione. Dopo aver trovato la quadratura del cerchio in una situazione molto delicata abbiamo realizzato una lunga striscia di risultati utili consecutivi che ci hanno dato tranquillità, serenità e sicurezza per uscire dai bassifondi della classifica e chiudere appena a ridosso dei play-off promozione continuando il nostro percorso culminato con la conquista del prestigioso trofeo regionale. Quindi rivolgo un doveroso e sincero ringraziamento al presidente Smarrelli, a tutta la società e a tutti i giocatori a mia disposizione con cui ho avuto un buon rapporto che ci ha aiutati a tirarci fuori da una situazione difficile".-

Quella di Tocco è stata la prima esperienza da tecnico nel gruppo C di Prima Categoria. Quali le principali analogie e differenze rispetto al girone A?-
"Premesso che mai nessuno regala qualcosa, nel girone C sono un po' più in primo piano i valori tecnici rispetto al noto agonismo che campeggia nel girone A. Tuttavia non ci si deve far trarre in inganno da questa prima lettura in quanto nel campionato passato abbiamo avuto modo di vedere come siano serviti più punti per la salvezza nel raggruppamento aquilano-marsicano rispetto a quelli necessari ad evitare i play-out nel girone pescarese. Ogni annata ha le sue sfaccettature e zone d'ombra da esplorare se si vogliono cogliere a pieno le realtà di ogni singolo torneo. Riallacciandoci alla premessa fatta, si tratta comunque di due raggruppamenti difficili in cui non è dato nulla per scontato".-

A 10 anni di distanza, ritrova la piazza in cui ha iniziato ad allenare e dove ha lasciato bei ricordi: ne è passata di acqua sotto i ponti.-
"A Popoli arrivai nell'estate 1994 appena dopo che la squadra di Lerza approdò in Promozione rimanendovi per 3 anni consecutivi al termine dei quali fui chiamato dall'allora presidente Nardone a guidare la locale juniores. Con semplicità, applicazione, dedizione e sano spirito portai avanti la squadra per un solo anno che comunque ricordo molto bene e valuto davvero positivamente. Riuscimmo a fare gruppo e qualche elemento di allora lo ritrovo oggi in squadra. Anni bellissimi in cui Popoli era uno dei campi più difficili della Promozione anche in virtù del gran pubblico che seguiva la squadra e che rendeva bollente il campo ancora in terra. È passato tanto tempo.".-

Nel gestire il gruppo, l'importanza dell'aspetto umano non è secondaria rispetto alle questioni tecnico-tattiche: come si è sviluppato questo modus operandi?- "Fondamentali sono stati gli anni da allenatore nel settore giovanile: dopo Popoli ho continuato a Sulmona e a Pratola Peligna guidando squadre in campionati provinciali e regionali per poi compiere il salto alla guida della prima squadra dei nerostellati peligni e del Michetti poi. Confrontandomi con realtà diverse e con ragazzi di diversa età, con diverse problematiche e specifiche criticità ho avuto modo di sviluppare questo tipo di approccio tenendo sempre vivo quanto imparato nella vita fuori e dentro il campo. Hanno senz'altro contribuito a farmi crescere gli allenatori e i compagni di squadra incontrati nel tempo come i compianti Guido Liberati e Tony Di Cioccio unitamente ad altri che non menziono solo per evitare qualche involontaria mancata citazione. Ognuno mi ha dato qualcosa e li ricordo sempre con piacere". -

A Popoli erano circolati altri nomi per la panchina. Come e quando il ritorno di Del Beato è stata cosa fatta?-
"Sono stato contattato dalla società popolese alla fine di Giugno mentre la scelta vera e propria da parte della dirigenza è avvenuta nella prima parte del mese di Luglio. Ci siamo trovati su un programma condiviso per costruire un gruppo giovane e affrontare campionati in tranquillità. Abbiamo stilato una rosa di giocatori e almeno per il momento mi ritengo soddisfatto per la qualità degli uomini a mia disposizione. Resta ancora in piedi qualche trattativa per consolidare la squadra senza comunque apportare stravolgimenti agli attuali equilibri. Le sensazioni sono positive considerando anche che conosco gran parte dei giocatori a mia disposizione".-

Si parte oggi per la nuova stagione: come lavorerà la squadra?
"Inizieremo con una due giorni di corsa nella Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara. Poi da mercoledì ci sposteremo al campo sportivo svolgendo lavoro atletico, tattico e di potenziamento. L'impianto di gioco della squadra sarà incentrato sul modulo 4-4-2. Inoltre abbiamo fissato un calendario di amichevoli d'Agosto che si terranno tutte a Popoli: il 9 incontreremo il Casalincontrada, il 13 affronteremo il Pacentro, il 23 ospiteremo il Bussi e chiuderemo il 30 con l'Ortygia".-

La vigilia delle Olimpiadi funestata dai casi di doping degli atleti convocati ai Giochi in Cina. Il suo pensiero in merito?-
"Personalmente ritengo sia opportuno distinguere l'uso degli integratori dal doping. Nello sport, ancor più a livello dilettantistico, si possono incontrare atleti che sostengono pesanti turni di lavoro e sono costretti a lunghi spostamenti. L'uso di vitamine e integratori non lo condanno fermo restando che va fatto con criterio per averne benefici e non ulteriori complicazioni. Il doping è ben altro. È in primis un danno a sé stessi in quanto le regole internazioli antidoping sono fatte sia per salvaguardare la regolarità delle varie competizioni sia per garantire negli anni l'integrità fisica degli atleti. È la cultura dei furbetti e degli stolti. Sarà compito delle diverse strutture interne nazionali accertare i livelli di reale responsabilità dei singoli atleti coinvolti. Sicuramente la pratica del doping contrasta con lo spirito delle Olimpiadi e di tutto lo sport. Ma soprattutto contrasta con la vita di una persona che ha un valore ben più alto rispetto alla celebrità acquisita attraverso Epo e cose simili. Purtroppo non tutti la pensiamo così".-

Il suo messaggio ai lettori e agli addetti ai lavori?-
"I rapporti umani devono essere sempre al di sopra dei risultati sul campo. Al di là delle belle parole e delle pacche sulle spalle, spesso non è così. La chiarezza e la trasparenza sono molto utili sia per coltivare tali rapporti, sia per portare avanti un progetto tecnico-societario. È questo il mio pensiero in base al quale opero".-

Per chiudere, vale ancora per i suoi ragazzi il cercare di migliorarsi sempre?-
"Sì, certamente. Vale per loro e anche per me. Uajù, s'ema mijurà!

Popoli Calcio 2008/'09

Allenatore: Cesidio Del Beato

Portieri: Giovani (1978), Di Meo (1987)

Difensori: Giallorenzo (1987), Pulsone (1983), Di Rocco (1987), Aleandri (1987), Colaprete (1981), Scarfò (1981), Palombizio (1989), Camarra (1978), Di Sante (1970), Peca (1988).

Centrocampisti: D'Agostino (1972), Torchetti (1988), Iannarelli (1988), Visconti (1978), Peca (1988), Pace (1980),Ganga (1987)

Attaccanti: Saponaro (1982), Mattozza (1982), Di Giamberardino (1972), Gagliardi (1984), Ciancarelli (1979)

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