Gli spalti del "Piccone" dipinti di biancorosso, un tifo di altra categoria per una squadra che sogna la serie D. Il sabato di Celano, al di là dell'esito dei prossimi playoff nazionali, sarà ricordato come una delle pagine più belle della storia recente del calcio sulmonese. Dagli abissi della prima categoria al ritorno a confronti con compagini di fuori regione in gare ufficiali: non accadeva dal 1995. Il San Nicola Sulmona si gode il suo trionfo, il suo piccolo miracolo calcistico, contro sfortuna, infortuni, squalifiche e contro chi lo dava già per spacciato. I 120' minuti dello spareggio contro un Castel di Sangro quasi al completo sono stati una sintesi di volontà, concentrazione e voglia di vincere. Merito delle scelte coraggiose di Di Felice e meriti che vanno divisi tra tutta la squadra. Sarebbe ingeneroso infatti per ognuno dei 14 giocatori scesi in campo indicare solo le prestazioni individuali. Ma come non citare uno strepitoso Meo, una difesa insuperabile, la piacevole sorpresa Scelli, gli infaticabili Bovino, Cimaglia, Vitone e Mammarella, un Lalli che ha saputo stringere i denti. E poi, incastonata nel lungo pomeriggio marsicano, la perla di chi del pallone non conosce segreti. Maurizio Tacchi con il suo gol, ma soprattutto con un controllo delizioso prima di un pallonetto di alta scuola, ha fatto esplodere una tribuna appassionata come non si vedeva da tempo, gettando nello sconforto i tifosi ospiti, numericamente inferiori ma non per questo rassegnati. Bastava un pari, ma quel Sulmona sconfitto per due volte in campionato dai sangrini, incerottato e dato per spacciato ha saputo fare di meglio, andando a vincere anche a dispetto di chi addirittura ha parlato di un colpo di "fortuna" il non aver potuto giocare contro L'Aquila, guadagnando così tre punti a tavolino...Migliore risposta non poteva esserci. Ed ora sotto con gli spareggi nazionali per continuare a sognare. (ldi)
lunedì 25 maggio 2009
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