Carte sparite, accuse reciproche e atti al tribunale: sponsor e presidenza litigano su tutto e la squadra si ritrova nel limbo.
SULMONA. è una partita a scacchi più che a

calcio quella che stanno giocando lo sponsor del San Nicola calcio, la Italiana Elicotteri, e il presidente della società Marco Barbieri: a stagione finita e salto di categoria agguantato, i biancorossi si trovano tra mille incertezze in mezzo a due fuochi che mettono in serio pericolo il prossimo campionato di Eccellenza. Tra carte sparite, conti che non tornano, mediazioni politiche, feste lussuose e Porche Cayenne; tifosi e giocatori assistono impotenti ad una schermaglia giudiziaria e sportiva nella quale ognuno dei contendenti racconta la sua versione dei fatti. Di certo c’è che il titolo della società resta in mano al presidente in pectore e del patron Vincenzo Angeloni e che la Italiana Elicotteri ha ufficialmente ritirato la sponsorizzazione alla squadra, fin quando i primi non lasceranno il campo. A quale prezzo, è il vero nodo da sciogliere. Inaccettabili sono per lo sponsor le condizioni poste dalla dirigenza, anche alla luce del mancato impegno economico e esecutivo dimostrato negli ultimi mesi. «è emersa solo una volontà allucinata e promesse ovviamente non mantenute – spiega Barbieri – che non hanno permesso il semplice passaggio della proprietà dal sottoscritto alla famiglia Pardi (proprietaria dell’Italiana Elicotteri, ndr) che, secondo contratto, doveva mantenere la squadra fino al 31 maggio». Contratto risolto, secondo lo sponsor, per la totale assenza di giustificativi delle spese, dei rendiconti, dell’uso che si è fatto del notevole flusso di denaro sborsato. Carte che finiranno probabilmente in tribunale in una lite dove il fair-play non è contemplato. «Non mi si faccia una colpa, da parte della città e soprattutto da parte del dottor Giovanni Pardi, se il caro figliuolo Andrea – scrive Barbieri – si presenta allo stadio Pallozzi e promette come premio finale del campionato un Porche Cayenne a tutti i giocatori e dirigenti. Non dovrò mica pagarli io i Cayenne?». Se non il Cayenne, tuttavia, Barbieri avrebbe richiesto allo sponsor un posto di lavoro in azienda per lasciare; oltre al riconoscimento di alcune spese (come 60mila euro per un vecchio autobus) ritenute dalla Italiana Elicotteri del tutto incongruenti. Il presidente dice di non aver alcuna intenzione di lucrare sulla squadra e auspica, non senza presunzione, «un successore sulla poltrona più bravo, se esiste». Ma intanto la squadra resta nel limbo, lì dove l’aveva lasciata, un anno fa, l’assessore-presidente Lorenzo Fusco.
Tratto da http://www.zac7.it


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