A rischio l'iscrizione in promozione del Castel Di Sangro.
La squadra passa al sindaco, l'unico che entro lunedì ha la capacità di catapultare la squadra nel prossimo campionato.
La squadra passa al sindaco, l'unico che entro lunedì ha la capacità di catapultare la squadra nel prossimo campionato.
Castel Di Sangro - "Dopo un lungo periodo di silenzio, nel quale abbiamo preferito lavorare per salvare il nostro Castel di Sangro, è arrivato il momento di tornare a farci sentire. Scriviamo questo comunicato non solo a nome del gruppo, ma anche dei tanti tifosi e di coloro che si sono prodigati per non mettere fine alla nostra realtà. Nonostante sapevamo di dover combattere con il vento contro, ci abbiamo provato. Subito dopo la retrocessione ci siamo messi a tavolino, con la voglia di provare a salvare il salvabile, con l’obiettivo primario di “ripulirci” dopo le vergogne degli ultimi tempi. Abbiamo coinvolto la maggior parte di persone che potevano darci una mano, ricevendo risposte affermative ed anche negative (sicuramente “più accettate” rispetto a coloro che si sono tirati indietro dopo averci dato la propria disponibilità). Il male è stato, come sempre, quella parte di Amministrazione Comunale, “i vertici” per così dire, che ci ha fatto terra bruciata intorno. D’altronde siamo da sempre coscienti del fatto che per loro il Castel di Sangro è un male di cui disfarsi. Ah, scusaTe, tranne quando c’è da aprire le manifestazioni con le nostre immagini vincenti e per mostrare le strutture (costruite perché c’era un motivo) per disputare i tornei e per far arrivare in ritiro squadre di un certo nome. Sia ben chiaro: nessuno ha niente contro queste manifestazioni. Le nostre vittorie, i risultati positivi (fino a due anni fa ricordiamo, eravamo sempre ai vertici delle classifiche, giocandoci la D che poteva essere conquistata grazie alla domanda di ripescaggio, impedita indovinate da chi…) sono stati sempre tutt’altro che festeggiati ed apprezzati. Ci eravamo lasciati già al termine del campionato con la consapevolezza che quest’anno riavere la nostra Squadra sarebbe stato un miracolo: ce l’avevano ennesimamente dimostrato “sfrattandoci” dal Patini per l’ultima di campionato (partita giocata sul vicino campo di Villa Scontrone) e facendoci allenare in vista dello spareggio play out contro la Rosetana in uno spicchio di campo dietro una porta (come denunciato anche da Mr. Scatena nell’intervista post gara). A tal proposito ci piace ricordare che NOI, come sempre nel bene e nel male, nonostante una categoria come quella dell’Eccellenza che ci sta(va) stretta, eravamo presenti anche in questa sfida, in numero maggiore rispetto ai padroni di casa. Lo sottolineiamo per dare una delle tante risposte ai sig.ri vertici comunali che ci hanno posto la domanda “che cosa facciamo noi per la Squadra”. C’è stata gioia da parte loro per la nostra retrocessione, un disegno di due anni portato finalmente a compimento. Il giorno dopo, alle richieste di cosa ne sarebbe stato della Squadra, veniva semplicemente risposto “è finita”. A Voi qualsiasi commento. Nonostante ciò, per farla breve, in questi due mesi ci siamo fatti promotori della salvezza del nostro patrimonio, che non è solo sportivo e storico, ma anche sociale. Ci siamo sentiti in dovere di farlo per i tanti che ce lo chiedevano anche oltre Città, ed anche per i nostri tesserati che ci hanno dato la disponibilità di ripartire insieme. Con un programma preciso siamo saliti in comune per tentare la possibilità di ripescaggio nella categoria. Come ci aspettavamo la risposta è stata negativa, anzi è stata colta l’occasione di ribadire che ci concedevano solo il campo sintetico perché l’impianto Patini è destinato ad altro; nell’incontro c’è stato addirittura detto che il titolo non era nelle loro mani, nonostante tanto di lettera protocollata di dimissioni della precedente società. Sfumata questa possibilità, non ci siamo persi d’animo ed abbiamo allora provato il passaggio diretto tra i precedenti ed i designati alle cariche, in primis il Sig. Giuseppe Comparetti il quale ha dato la massima disponibilità nel ricoprire la carica di Presidente, ma anche questo ci è stato impedito. Ieri (Mercoledi 12 Luglio) una nostra delegazione è partita per L’Aquila, destinazione Lega, per provare a chiarire meglio la nostra situazione: lì ci è stata confermata la delicatezza di cui eravamo consapevoli e soprattutto detto, più che altro confermato che la Squadra è in mano al Sindaco e che – non essendoci i tempi tecnici di passaggio – è l’unico che entro lunedì può iscriverla al campionato di Promozione. L’esito è chiaro e scontato, il Castel di Sangro non disputerà la prossima stagione, anche perché il Sig. Comparetti questa mattina è stato indotto a ratificare le proprie dimissioni. Non possono più permettersi di fare brutte figure e siamo d’accordo. Solo che c’è un passaggio che non si comprende: le persone causa di questo sono state incaricate da loro, e se ciò non fosse (come loro affermano), perché non si è intervenuti affinché si mettesse fine allo scempio che solo NOI abbiamo denunciato attraverso il nostro giornale? Sia chiara una cosa: Castel di Sangro può anche sparire, non apparire più (per il momento) nelle classifiche, ma ESISTERA’ fino a quando batterà il cuore dell’ultimo dei suoi tifosi. Non abbiamo paura di nessuno, tantomeno del domani che, per quanto tragico, non ci fermerà, nonostante questo accanimento che fa sorgere a questo punto qualche dubbio. Non l’ha mai fatto perché viviamo una vita di valori e di attaccamento a ciò che è nelle nostre radici che, senza tregua, ci ha portato sotto la pioggia, il sole, nei posti più lontani e nelle categorie più impensabili. L’abbiamo già dimostrato nel 2005, quando c’era stato lo stesso tentativo di quest’anno (provato poi ogni inizio stagione), ma grazie a noi ed all’amore della gente Castel di Sangro è rinato, e rinascerà ancora. Siamo quelli che non mollano mai, che lottano contro l’arroganza e chi si pensa di avere lo strapotere, e che riemergono sempre da qualsiasi situazione. Ed è bello sapere che a lottare c’è anche gente che non ha il sangue castellano. Ci sarà un domani perché ci siamo noi. Siamo ancora al lavoro nonostante la terra bruciata intorno, nonostante il “saccheggio” che presto partirà visto gli svincoli, e faremo sentire ancora la nostra voce. Gli amori non si sostituiscono, ma si lotta per una fede: la nostra si chiama CASTEL DI SANGRO. La gente passa, i patrimoni restano… 60 ANNI di Storia non si cancellano: si continua a scrivere altre pagine.


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