venerdì 6 dicembre 2013

Sulmona calcio, salta la conferenza stampa del presidente.

Serie D.

Chi ha voce in capitolo, Scelli o gli altri?

Sulmona –
E’ stata annullata la conferenza stampa del presidente del Sulmona calcio Maurizio Scelli. A far saltare l’appuntamento alcune dichiarazioni rilasciate ad Onda Tv nei giorni scorsi da Scelli contro il direttore sportivo Daniele Muscariello. Alla luce di quel che era stato affermato contro il Ds, l’ex Commissario straordinario della Croce Rossa ha fatto sapere di essere stato contattato dal direttore generale Giorgio Bresciani per un incontro chiarificatore da tenersi a Roma. La situazione appare molto ingarbugliata perché il presidente Scelli sarebbe dovuto venire in città, con la soluzione in tasca, per sistemare il pregresso e garantire continuità. Niente di tutto questo. Perché? E’ possibile che una dichiarazione fuori posto abbia provocato un grosso trambusto? Se Maurizio Scelli aveva preannunciato di procedere a tagli di teste perché non ha più agito in questo senso? Aleggiano queste domande perché a questo punto non si capisce chi ha voce in capitolo, Scelli o gli altri? Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e dire soprattutto le cose come stanno perché non si può più assistere ad un battibecco a distanza tra la gestione, che finora ha provveduto a sostenere le spese, e la proprietà che non applica ancora il potere di fare piazza pulita visto che probabilmente non si è nelle condizioni di farlo. La situazione societaria resta immutata con la squadra che nel frattempo ha ripreso gli allenamenti in vista della gara di domenica contro la Recanatese. Il gruppo è privo di sette elementi che, appena riaperte le liste di trasferimento, sono andati via. La prima impressione è stata quella dello smantellamento ma in realtà appare di più come un’operazione per economizzare. A pensar male si fa peccato ma, se consideriamo che ad andar via sono per la maggior parte elementi poco utilizzati o per niente, il comunicato dei giocatori diramato prima della partita con la Maceratese suona come un procurato allarme. Tranne Cirina, che è comunque facilmente sostituibile con Gasperini, alcuni hanno fatto solo comparse come Benkert, Spaho e Scandurra mentre Taormina non stava rendendo al meglio, Cibelli e Mercurio erano inutilizzati. Altro che smantellamento, è per il momento solo una riduzione di costi. Attendiamo comunque la chiusura delle liste prima di trarre giudizi definitivi e capire se le parti in causa, tutti nessuno escluso, stanno facendo finta che il giocattolo si sta rompendo.

Domenico Verlingieri

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