sabato 21 novembre 2009

Sulmona-Castel Di Sangro, Storia di un Derby infinito

di Luca Di Ianni.

SULMONA. Sono passati quasi sei mesi dall’urlo di Maurizio Tacchi (nella foto) e dei circa mille sostenitori biancorossi del Piccone. Un boato assordante per un Castel di Sangro che doveva necessariamente vincere perché attardato in classifica rispetto al Sulmona . Sconforto giallorosso, gioia biancorossa. La serie D è poi sfumata per il San Nicola Sulmona, eliminato da un Selargius decisamente più forte. Sei mesi che sembrano un’eternità. Ma come è normale che sia, il desiderio di consumare una piccola vendetta sportiva brucia ancora nel cuore dei tifosi sangrini, che seguiranno la propria squadra in terra sulmonese, stando alle previsioni delle autorità, probabilmente in numero maggiore rispetto al gruppo sparuto di Celano. Il derby “Sulmona-Castello” è tornato ad infiammare il centro Abruzzo dopo la fine del ciclo d’oro del Castel di Sangro dei miracoli. Una classica alla fine degli anni ottanta, quando biancorossi e giallorossi si giocavano l’accesso in C2. Una sfida assente dai primi anni novanta fino ad un paio di stagioni orsono perché in riva al Sangro ci si confrontava con squadre dal nome altisonante, mentre a Sulmona cominciava un ciclo di continue cadute. Poco più di un allenamento per il Sulmona prima dell’inizio della presidenza Gravina-Rezza, quando il Castel di Sangro era per l’undici del presidente De Deo una delle tante squadre minori di provincia con cui provare schemi e tattiche il giovedi pomeriggio in vista degli impegni nel torneo Interregionale. La stessa parte recitata dal Sulmona quando Martino, Bonomi e Cei scendevano a valle per provare l’undici da opporre al Torino. Ma proprio quella legge dei cicli, che ha giocato con il destino di sangrini e peligni facendo prima degli uni e poi degli altri puri e semplici sparring partner, riporta le squadre a ritrovarsi in campionato e a lottare per un posto al sole. Con pieno merito il Sulmona nella scorsa stagione riuscì a prevalere sulla super favorita Castel di Sangro. Senza rubare nulla. Compito dei sangrini di Ronci, ora che i destini hanno ricominciato ad incrociarsi, trovare nella stagione in corso gli stimoli e le forze per eguagliare o addirittura fare meglio di Tacchi e compagni.

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